Bombermania, Herculaneum: Franco Palma quando il gol è made in beach

Palma in maglia azzurra, beach soccer

Oggi inauguriamo una nuova rubrica su I AM CALCIO Napoli in cui interverranno, nel corso della stagione, i migliori attaccanti in circolazione sui campi di Eccellenza, Promozione e categorie minori. Si parlerà ovviamente di calcio ma soprattutto degli uomini che si nascondono dietro la figura del calciatore: carriera, sogni, passioni, il tutto ovviamente a suon di gol.

La nostra prima storia viene da Ercolano, dove grazie alla gentile concessione dell’addetto stampa e collega Dario Gambardella, abbiamo avvicinato un attaccante degli ercolanesi che, a cuore aperto, ha rilasciato una lunga intervista che di seguito riportiamo. Cominciamo presentando il nostro primo bomber dunque, parliamo di Franco Palma nato a Napoli il 7 Aprile 1981, calciatore che nasce trequartista con una lunga carriera tra i campi dilettantistici e con una predilezione speciale per il beach soccer.

Nel calcio moderno è fondamentale svolgere una bella trafila in un settore giovanile attrezzato per poter crescere a livello tecnico e tattico, ma le vie del calcio sono infinite e Palma lo ha sperimentato in prima persona: “A differenza della maggior parte dei calciatori, che hanno cominciato col calcio giovanile, io non ho avuto questa possibilità ma comunque sono riuscito a coltivare in parte il mio sogno, la mia passione” – esordisce Palma.

“All’età di 10 anni giocavo in un team giovanile a Bacoli, dopo qualche tempo passai al Posillipo ma l’esperienza durò circa un anno visto che per vicissitudini personali dovetti lasciare temporaneamente l’attività calcistica ma continuai a coltivare la mia passione – racconta l’attaccante ercolanese – negli anni a seguire giocai per alcune scuole calcio come Monte di Procida e successivamente Kuma. Ricordo che all’epoca c’era una persona che mi accompagnava agli allenamenti ogni volta”.

Prima esperienza da ricordare nel calcio che conta per Franco Palma in quel di Pozzuoli: “All’età di 17 anni passai alla Puteolana 1902 in Eccellenza con la maglia degli allievi feci il mio esordio e da lì in poi ebbe inizio la mai esperienza nei dilettanti”.

Spesso la passione per il calcio è legata a familiari o amici che la inculcano fin da bambino ma per Palma è un sogno spontaneo che ha origini lontane: “Da bimbo vivevo a Fuorigrotta e vicino casa mia c’era un campetto di terra battuta dove di solito i ragazzini si sfidavano a calcio – prosegue il bomber dell’Herculaneum – ricordo che in famiglia nessuno aveva particolare predisposizione verso il calcio, invece per me era una “droga”, non riuscivo a farne a meno e adoravo guardare le partite dei ragazzi più grandi nel campetto del rione. Oggi questa passione è viva più che mai, anche mia moglie si è rassegnata (ride ndr), mi dice sempre che fin quando le mie gambe reggeranno io calcherò un campo di calcio perché non posso farne a meno, fa parte di me, della mia vita e mi fa stare bene”.

Nel corso della carriera di un calciatore tante sono le esperienze che restano nella memoria e che aiutano a formare il carattere ed a crescere professionalmente, due in particolare ci racconta il talentuoso attaccante ercolanese: “Ora a 33 anni posso guardarmi dietro e ripensare un po’ a tutte le esperienze vissute in carriera, ho girato tanto e calcato tanti campi con dei team più o meno importanti – analizza Palma – posso dire d’aver giocato sempre in grandi gruppi composti da uomini veri. L’esperienza più bella però risale ai tempi della Carditese di patron Bruno Fortunato, una persona eccezionale con una passione ed un cuore di proporzioni gigantesche. Un uomo che pur avendo figli e famiglia si prodigava per assecondare le esigenze della squadra e con tanta umiltà invogliava noi calciatori, che per lui eravamo pronti a spaccare il mondo. Quest’anno in Coppa contro la Caivanese ho avuto modo di ritornare a Cardito dopo tanti anni e l’accoglienza di Fortunato è stata speciale e mi ha emozionato tanto, mi ha fatto tante feste ed è stata per me una grande gioia rivederlo”.

Nella memoria di ogni attaccante ogni gol ha la sua importanza ma alcuni più di altri regalano emozioni, Palma ci racconta il suo personalissimo top gol: “Avevo 17 anni e la gara in questione si disputava a Baia, in campo Sibilla e Virtus Baia, entrai a 5’ dalla fine e siglai una rete in sforbiciata che tutt’oggi reputo la più bella di tutta la mia carriera. Di questo evento speciale poi ricordo un aneddoto – puntualizza il classe ’81 - in pratica il giorno dopo comprai in fretta e furia il giornale per leggere del mio bel gol e con grande rammarico mi accorsi che avevano sbagliato il mio nome sull’articolo e ci rimasi molto male ma resta ancora forte la soddisfazione per quell’eurogol”.

Il calcio professionistico spesso dimentica le basi di questo sport che regala emozioni ad ogni latitudine e longitudine del globo, umiltà e spirito di squadra spesso fanno la differenza tra successo e delusione come ci racconta Franco Palma: “Nella mia carriera ricordo con gioia diverse esperienze, in particolare quelle dove siamo riusciti a creare un gruppo unito, come ad esempio a Quarto con mister Amorosetti. Ricordo che da Carano ci trasferimmo in tanti in maglia quartese e si creò una vera e propria famiglia, con ragazzi che tutt’ora sento e con i quali spesso ho piacere di stare in compagnia. Penso che oltre i successi nel calcio bisogna sempre tenere i piedi per terra e ricordarsi da dove si viene, con umiltà ed impegno nessun traguardo è precluso”.

Sull'avventura con la casacca dell'Herculanuem: "Con il team di Ercolano per me è un ritorno, in passato ho già vestito questa maglia, nella mia prima esperienza arrivai in un momento poco felice in cui la squadra era in cattive acque poi ci salvammo ai playout e fu festa grande. Conservavo un bel ricordo di quell'annata ed al mio ritorno ho ricevuto una grande accoglienza dai tifosi che spero di ripagare con gol e buone prestazioni".

Chiusura su un’altra grande passione dell’attaccante ercolanese, il beach soccer, disciplina sportiva nella quale probabilmente è tra i napoletani più vincenti in attività: “Oltre al calcio all’età di 28 anni mi sono accostato al beach soccer, disciplina che condivide col calcio soltanto l’attrezzo del mestiere ma che è di tutt’altra pasta. In cinque anni ho avuto il piacere di conquistare tre Scudetti, due Supercoppe ed una Coppa Italia, gli ultimi due trofei (Scudetto e Coppa Italia ndr) vinti con la maglia della Sambenedettese. Grazie ai miei successi ho avuto l’onore di indossare anche la maglia della Nazionale Italiana di beach soccer, con la quale ho disputato un Mondiale ed un Europeo”.

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Luigi Langellotti

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